Certamente già saprete che, come previsto dalla legge, per circolare sono obbligatorie l’assicurazione auto e l’assicurazione moto, conosciute come RC, perché, come da sigla, riguardano la responsabilità civile del proprietario del veicolo su strada. È necessario stipularle, per tutelarsi economicamente in rapporto ai possibili rischi che si possono incontrare una volta alla guida, come ad esempio un semplice tamponamento con danno su entrambe le vetture o in casi peggiori con situazioni che coinvolgono direttamente le persone.
L’assicurazione, quindi, protegge tutte le persone chiamate in causa a fatto compiuto e determina la possibilità di mettere le parti d’accordo sulla colpa, con annessa la possibilità di ricevere un risarcimento. Ci sono dei casi specifici, però, in cui l’assicurazione non è tenuta a pagare.
È molto importante quindi scegliere consapevolmente la propria compagnia assicurativa, così da evitare di trovarsi in situazioni dove si è convinti che non ci sia stato il corretto pagamento, la giusta cifra o che, addirittura, l’assicurazione non vuole pagare il danno. Anche per questo, è nata e ci si può affidare a Genertel.
6 motivi per cui l'assicurazione non paga
Proviamo ad addentrarci nel discorso e a specificare quali sono i casi in cui l’assicurazione non è tenuta a intervenire e a offrire un risarcimento.
- Lesioni al conducente che ha generato il sinistro. Una RCA auto copre solo i danni ai passeggeri presenti nell’abitacolo al momento dell’incidente e non quelli subiti dal guidatore se ha causato l'incidente. È bene ricordare, però, che per ovviare a questo problema, si può sottoscrivere la garanzia Infortuni al conducente, che protegge chiunque sia alla guida in caso di incidente con colpa.
- Polizza auto scaduta. Ovviamente, questa è la circostanza più banale. Se il contratto non è più valido, è assolutamente comprensibile che non ci possa essere alcun risarcimento. È importante sapere che una volta raggiunto il giorno che sancisce il termine del patto tra la compagnia e il soggetto, si hanno ancora a disposizione 15 giorni per riattivarlo o per cambiare compagnia.
- Sinistro con parente fino al 3° grado. Non è previsto che i legami di parentela fino al terzo grado e se conviventi o a carico del conducente, possano essere considerati terzi e quindi, dentro la casistica di danni alle cose, non possono essere risarciti in caso di incidente.
- Verbale dell’incidente non disponibile. Se non è stata fatta la constatazione amichevole o, in altri casi, se non c’è stato l’intervento delle Autorità competenti con il documento che attesta tutte le informazioni utili e necessarie per stabilire come, quando, dove e il perché del sinistro, l’assicurazione non è tenuta a risarcire. Questo, perché il fatto non può essere provato e accertato.
- Sinistro tra auto aziendale e soci responsabili. In questo caso, dovesse verificarsi un incidente stradale, sarà la compagnia assicurativa dell’azienda a farsi carico della spesa e a risarcire i terzi danneggiati.
- Mancanza della patente. È logico che non si possa guidare senza patente, così come senza assicurazione. La compagnia non paga solamente se è coinvolto chi ha sottoscritto il contratto.
Quando l'assicurazione può rivalersi sull'assicurato
Quindi, se non si verificano le condizioni sopra elencate, l’assicurazione, come da contratto interverrà a risarcire totalmente o parzialmente l’assicurato a seguito di un sinistro. Ci sono però alcuni casi specifici e inevitabili in cui è lecito che la propria compagnia richieda il rimborso parziale o totale di quanto speso e sono:
- stato di ebrezza o stupefacenti;
- patente scaduta o mai consegnata;
- numero di passeggeri a bordo maggiore del consentito;
- revisione auto non eseguita.
Come fare il cambio dell'assicurazione
Se pensate che la vostra compagnia non vi tuteli abbastanza, se credete di aver sottoscritto un contratto non conveniente o comunque non adatto alle vostre esigenze, non bisogna comunque disperare. Perché? Semplice, è possibile cambiare la propria assicurazione.