Quanto versare nel fondo pensione per una pensione serena

Simulazioni e strategie per ogni età
Team Genertel
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26/05/2025

-

Tempo di lettura: 4 minuti
Fondo pensione: un uomo mette da parte i soldi nel suo salvadanaio virtuale

Quanto dovresti versare nel fondo pensione per garantirti una pensione serena? La risposta dipende da tre fattori: la tua età, il tuo reddito e il tenore di vita che vuoi mantenere quando smetterai di lavorare.

Oggi la pensione statale rischia di non bastare per coprire tutte le spese future. Per questo, il fondo pensione diventa uno strumento sempre più importante per integrare l'assegno pubblico.

In questo articolo ti aiutiamo a capire quanto versare in base alla tua situazione, con simulazioni ed esempi per ogni fascia d'età.

Perché il fondo pensione è sempre più centrale

Il sistema pensionistico italiano si basa principalmente sul metodo contributivo. Questo significa che l'importo della tua pensione dipende da quanto versi durante la vita lavorativa. Negli ultimi anni, il tasso di sostituzione, cioè la percentuale dello stipendio che riceverai come pensione, è calato in modo significativo. In media, si stima che la pensione pubblica coprirà tra il 50% e il 60% dell'ultimo stipendio per chi andrà in pensione nei prossimi decenni.

Per mantenere il tuo tenore di vita anche dopo il pensionamento, serve quindi uno strumento che ti aiuti a integrare l'assegno pubblico. Il fondo pensione è oggi la risposta più semplice, efficace e flessibile a questo bisogno. Ti permette di costruire nel tempo una rendita aggiuntiva e personalizzata, beneficiando anche di vantaggi fiscali.

Scegliere una pensione integrativa significa iniziare a mettere da parte una cifra mensile, anche piccola, che nel tempo cresce grazie alla capitalizzazione. Puoi decidere quanto versare, cambiare l'importo, interrompere o riprendere i pagamenti in qualsiasi momento. E ogni contributo che versi, fino a un massimo di 5.164,57 euro all'anno, può essere dedotto dal tuo reddito imponibile, riducendo le tasse da pagare.

In più, se sei un lavoratore dipendente, puoi destinare anche il TFR al fondo pensione, aumentando così la somma finale senza dover fare versamenti aggiuntivi.

Il fondo pensione è uno strumento pensato per adattarsi a te e alle tue esigenze, oggi e domani.

 

A 30 anni: perché scegliere un fondo pensione giovani può fare la differenza

Se hai circa 30 anni e sei all’inizio del tuo percorso lavorativo, pensare alla pensione potrebbe sembrarti prematuro. In realtà, è proprio questo il momento migliore per iniziare. Hai il tempo dalla tua parte e puoi far crescere il tuo risparmio con costanza, anche iniziando con piccole somme.

Ecco perché scegliere un fondo pensione fin da giovani è una mossa intelligente ed iniziare a versare in un fondo pensione a 30 anni offre vantaggi significativi.

Questi sono i motivi principali per cui iniziare presto è una scelta che può premiarti nel tempo:

  • Capitalizzazione composta: i rendimenti si accumulano nel tempo e generano nuovi interessi, facendo crescere il capitale in modo esponenziale.
  • Linee di investimento dinamiche: a 30 anni puoi permetterti una strategia più orientata alla crescita, scegliendo fondi con una componente azionaria più elevata, che nel lungo termine offrono rendimenti potenzialmente più alti.
  • Flessibilità e controllo: anche se inizi con piccole cifre, puoi aumentare l'importo nel tempo, mettere in pausa i versamenti in caso di necessità e riprendere quando la tua situazione economica migliora.
  • TFR nel fondo pensione: se lavori come dipendente, puoi decidere di destinare il TFR maturato al fondo pensione fin da subito. Questo è un modo semplice per far crescere il tuo risparmio pensionistico senza dover fare versamenti extra. Molti giovani si chiedono se sia meglio lasciare il TFR in azienda oppure destinarlo a un fondo pensione. È una decisione importante, perché scegliere tra TFR in azienda o fondo pensione può influire molto sulla pensione futura, soprattutto se inizi presto.

 

Queste cifre, sommate alla pensione pubblica, possono fare una grande differenza nel garantirti un futuro più sereno.

A 40 anni: occorrono integrazioni

A 40 anni, hai ancora tempo per costruire una pensione serena, ma è importante iniziare a versare cifre più consistenti rispetto a chi ha cominciato prima. Se hai già una posizione in un fondo pensione, questo è il momento giusto per aumentare i tuoi contributi e rafforzare la tua posizione previdenziale.

Ecco cosa puoi fare ora:

  • Aumenta i tuoi versamenti: se hai iniziato tardi o hai fatto versamenti irregolari, puoi recuperare con contributi più alti e costanti.
  • Valuta di effettuare simulazioni di pensione integrativa: stima quanto versare nel fondo pensione per mantenere il tuo tenore di vita.
  • Controlla il tuo tasso di sostituzione: più cresce il tuo reddito, più aumenta il divario da colmare con la previdenza integrativa. Puoi stimarlo facilmente accedendo al servizio "La mia pensione futura" disponibile sul sito dell'INPS.

 

Perché la pensione integrativa a 50 anni conviene

Anche se l'adesione a un fondo pensione a 50 anni può sembrare tardiva, è ancora possibile ottenere vantaggi concreti. L'importante è pianificare in modo mirato, aumentando l'entità dei versamenti e proiettando scenari realistici in base agli anni mancanti al pensionamento. Le simulazioni mostrano che, con una contribuzione più elevata e costante, anche chi parte dopo i 50 anni può garantirsi una rendita utile a mantenere il proprio tenore di vita.

La pensione anticipata: un'opportunità in più

Dal 2025, i lavoratori con carriera interamente contributiva (cioè chi ha iniziato a versare dopo il 31 dicembre 1995) possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni, a condizione di avere almeno 25 anni di contributi effettivi e un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’importo dell’assegno sociale (circa 1.616 euro lordi al mese nel 2025).

La vera novità, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, è che per raggiungere questa soglia è possibile considerare anche la rendita del fondo pensione. In altre parole, se la pensione pubblica non basta a soddisfare il requisito economico, la previdenza complementare può colmare la differenza – a patto che siano rispettati i 25 anni di contribuzione.

Secondo quanto riportato dall'INPS, senza questa integrazione, la soglia resta comunque accessibile con almeno 20 anni di contributi, ma solo se l’importo maturato supera già il limite previsto.

Questa possibilità rende il fondo pensione uno strumento ancora più strategico: non solo per costruire una rendita futura, ma anche per anticipare il pensionamento mantenendo un tenore di vita adeguato.

Quando il reddito cresce: attenzione al tasso di sostituzione

Un reddito più elevato non garantisce automaticamente una pensione adeguata. Anzi, il sistema contributivo tende a penalizzare i redditi medio-alti. Per questo, in presenza di incrementi di carriera, è importante calcolare il versamento aggiuntivo al fondo pensione necessario a mantenere una buona copertura e colmare il gap generato da un tasso di sostituzione più basso.

Se non raggiungi questo importo solo con i contributi versati all'INPS, puoi integrare la soglia anche con la rendita derivante dal fondo pensione. In questo caso, però, i contributi richiesti salgono a 25 anni. Ecco perché aderire a un fondo pensione può fare la differenza: ti permette di rafforzare la tua posizione e rendere più flessibile e realistica la tua uscita dal mondo del lavoro.

Lavoratori autonomi: obiettivo 80%

Chi lavora in autonomia non beneficia del TFR, cioè della somma che i lavoratori dipendenti ricevono alla fine del rapporto di lavoro. Questo rende ancora più strategica l'adesione a una forma di previdenza integrativa come il fondo pensione. In assenza di contributi aggiuntivi da parte di un datore di lavoro, è importante che il lavoratore autonomo pianifichi fin da subito il proprio futuro previdenziale.

L'obiettivo consigliato per questa categoria è quello di costruire una rendita che copra almeno l'80% del reddito abituale. Per farlo, può contare su:

  • Contributi flessibili: puoi decidere quanto versare e modificare l'importo in base all'andamento della tua attività.
  • Vantaggi fiscali: i versamenti sono deducibili fino a 5.164,57 euro l'anno, riducendo l'imponibile fiscale.
  • Linee di investimento personalizzabili: puoi scegliere la strategia più adatta alla tua età e al tuo profilo di rischio.

 

Inoltre, se sei un libero professionista iscritto a una cassa previdenziale di categoria, puoi comunque aderire a un fondo pensione aperto o a un PIP (Piano Individuale Pensionistico), migliorando la tua posizione contributiva futura.

FAQ

Come posso attivare un fondo pensione con Genertel?

Attivare un fondo pensione con Genertel è semplice: effettua una simulazione online della pensione integrativa per ricevere il tuo preventivo personalizzato. Successivamente, un consulente ti contatterà telefonicamente per completare l'adesione, offrendoti supporto e risposte a ogni tua domanda. 

L’adesione può essere completata in pochi minuti, senza spostamenti e con la massima sicurezza. È possibile versare anche tramite TFR (se sei un lavoratore dipendente) o tramite bonifico bancario. Il piano è flessibile: puoi modificare l’importo, sospendere o riprendere i versamenti in qualsiasi momento.

Per ulteriori informazioni visita la pagina dedicata sulla previdenza complementare.

Quanto dovrei versare nel fondo pensione ogni mese?

La cifra ideale dipende da età, reddito e obiettivi. In genere, iniziare con 100–150 euro al mese può essere un buon punto di partenza, ma più si inizia presto, minore sarà lo sforzo mensile richiesto.

Come cambia il versamento consigliato in base all’età?

A 30 anni bastano anche piccole somme costanti, grazie alla capitalizzazione. Dai 40 anni in su è consigliabile aumentare i versamenti. Dopo i 50 anni, servono importi più elevati per costruire una rendita efficace in poco tempo.

Posso versare anche il TFR nel fondo pensione?

Sì, se sei un lavoratore dipendente puoi destinare il TFR maturato al fondo pensione, aumentando il capitale senza dover fare versamenti aggiuntivi.

È possibile cambiare l'importo che verso nel tempo?

Sì, il fondo pensione è flessibile. Puoi modificare l'importo, sospendere o riprendere i versamenti in base alla tua situazione economica.

Conviene aderire a un fondo pensione anche dopo i 50 anni?

Sì, anche se si parte tardi si possono ottenere benefici fiscali e una rendita utile, soprattutto con versamenti regolari e mirati.

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